Bologna “la Grassa”: cosa e dove mangiare in città

Bologna, capoluogo dell’omonima provincia emiliana, è definita in tanti modi: “la Rossa”, per il colore dei mattoni con i quali sono stati edificati, in origine, le sue torri e i suoi palazzi; “la Dotta”, perché sede della prima Università del mondo occidentale, fondata addirittura del 1088; ma soprattutto “la Grassa”, per la sua gastronomia tanto gustosa, quanto famosa in tutto il mondo.

D’altra parte, non è un caso che Bologna si anche capoluogo dell’intera regione, e non di una regione qualsiasi, ma dell’Emilia Romagna, una delle zone al mondo in cui si mangia meglio – la migliore nel 2013 secondo Forbes.

Sostenuta dalle meraviglie della tavola, e certamente per merito delle sue eccellenze naturali, storiche e culturali, inoltre, l’Emilia Romagna si è aggiudicata anche il premio di “meta assolutamente da non perdere” nel 2018, premio conferitole dalla Lonely Planet, famosa per le sue dettagliate e sempre attendibili guide turistiche.

Insomma, stiamo parlando di una regione che si è meritata un posto d’onore nell’olimpo della cucina mondiale. Un goloso motivo in più per visitare questa bellissima città e un fattore importante anche se state pensando di trasferirvi e dunque state cercando casa in vendita a Bologna. Dopo avervi stuzzicato la curiosità, e probabilmente anche l’appetito, non ci resta che stilare un menù al 100% tradizionale bolognese.

Menù bolognese: i primi piatti

Quando si parla di primi a Bologna, la dicitura “alla bolognese” è sinonimo di qualità e prelibatezza. Certo, nei menù dei ristorante tradizionali in città è difficile decidersi tra tutte le strepitose pietanze proposte, è allora perché non aggredire il pasto con un bel tris di primi? La scelta, ovviamente, spetta al gusto di ognuno di noi, ma se vogliamo proprio sentir Bologna deliziarci la gola ad ogni boccone, ecco il tridente delle meraviglie:

  • Tagliatelle al ragù bolognese. Nastri di pasta fresca all’uovo stesa a mano, dal tipico colore dorato, conditi col ragù, ossia una ricca e lussuriosa salsa a base di carne, lasciata a cuocere e “sfrigolare” almeno 3 ore;
  • Lasagne alla bolognese. Anch’esso piatto a base di pasta fresca e ragù alla bolognese, un tempo tipico piatto forte dei pranzi domenicali. Una teglia di lasagne che si rispetti si compone di almeno 6 piani di veli di pasta, intervallati da abbondanti strati di ragù, arricchito con besciamella e Parmigiano Reggiano;
  • Tortellini, rigorosamente alla bolognese. Il tris si chiude con, probabilmente, il piatto più tipico della tradizione gastronomica cittadina: i tortellini, che a Bologna si gustano, rigorosamente e senza eccezioni, in un brodo di manzo e cappone. Il ripieno di queste caramelle di pasta sfoglia è composto da un tritato di carne di lonza di maiale, mortadella e prosciutto crudo, legato con uovo e Parmigiano Reggiano. Un piatto a dir poco divino che, non a caso, fa risalire le sue origini leggendarie proprio all’ombelico di Venere, la cui forma avrebbe ispirato quella del tortellino.
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Lasagne alla bolognese
Lasagne alla bolognese

Ancora la Dea della Bellezza è protagonista di un altro primo di assoluta bontà, che non trova posto nel tris appena descritto solo perché, in un modo o nell’altro, racchiude in sé i piatti appena descritti. Stiamo parlando dello Scrigno di Venere: un timballo di pasta brisée, ovviamente fresca, colmo di tortellini di carne, immersi in un sugo di ragù e besciamella. Un piacere per la vista, un peccato di gola!

Scrigno di Venere
Scrigno di Venere

Menù bolognese: i secondi

I primi sono sicuramente i piatti forti della tradizione bolognese, ma non lasciatevi ingannare, Bologna riserva un paio di chicche di carne, decisamente da provare e gustare. In primis, è vietato non assaggiare la famosa Mortadella Bologna IGP: carne di puro suino, finemente triturata, mescolata con lardo, leggermente aromatizzata con spezie, insaccata e cotta. Tanto buona che dal 2018, il 24 ottobre, si celebra il Mortadella Day: attenzione, a Bologna si mangia senza l’aggiunta di pistacchi!

Imperdibile e decisamente tradizionale è la cotoletta “petroniana”, ovviamente anche detta alla bolognese: ne esistono due versioni, una a base di vitello e l’altra di pollo. Ad accomunarle è la preparazione: la fetta di carne, dopo esser stata impanata, viene fritta nello strutto e poi immersa in un ricco brodo di carne, per poi essere coperta con una fetta di prosciutto e scaglie di Parmigiano Reggiano. A questo punto è pronta per essere passata al forno ed eventualmente essere impreziosita da polvere di tartufo, direttamente dall’Appennino bolognese. Impossibile resistergli!

Tipico dei pasti in compagnia di amici e parenti è il gran fritto misto alla bolognese: un modo per assaggiare un po’ di tutto ciò che offre la tradizione “carnivora”, ma non solo, di Bologna. Dal lombo di maiale alla mortadella, dalle ali di pollo alla fesa di tacchino, dalle cervella di vitello alle costolette di agnello: carne ce n’è in abbondanza e per ogni palato. Questo piatto, per non farsi mancare nulla, è spesso accompagnato anche da formaggi, verdure e addirittura crema pasticcera… tutto, ovviamente, rigorosamente fritto.

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Gran fritto misto bolognese
Gran fritto misto bolognese

Menù bolognese: il dolce

Ogni pasto a menù tradizionale degno di questo nome, merita un dolce all’altezza delle aspettative. Anzi, facciamo che ne merita due: le raviole bolognesi e la torta di riso. Le prime, dalla tipica forma a mezzaluna, sono perfette a fine pasto, bagnate nel vino rosso: a base di pasta frolla cotta in forno, sono ripiene della classica mostarda/marmellata bolognese composta da mele, pere cotogne e arance, riconoscibile per il tipico colore scuro. La torta di riso è un dolce veramente a base di riso, accompagnato da latte, zucchero, mandorle ed eventualmente canditi.

Raviole bolognesi
Raviole bolognesi

Dove mangiare a Bologna

Dopo aver snocciolato questo gustoso e ricchissimo menù tradizionale bolognese, non resta che scoprire dove godere di queste specialità culinarie. A Bologna sono molti, e molto diversi tra loro, i ristoranti e le osterie in cui mangiare divinamente, tanto in centro storico, quanto sui famosi colli bolognese. Di seguito alcuni nomi, che nel corso degli ultimi anni si sono distinti per la qualità dei piatti e la fedeltà alla tradizione Bolognese:

  • All’Osteria Bottega: nel cuore della città, lo chef Daniele Minarelli si è distinto per le sue proposte tipiche bolognese, servite nell’atmosfera casalinga e retrò del suo ristorante. Qui, senza dubbio, i piatti forti sono i tortellini in brodo, la cotoletta petroniana e la torta di riso;
  • Antica Trattoria della Gigina: 50 anni di pasta fresca stesa e tirata quotidianamente, per servire tagliatelle al ragù tra le più gustose di Bologna. Non a caso, nel menù sono definite niente meno che “mitiche”;
  • Osteria Numero Sette: ottimo connubio tra ricette tradizionali e contemporanee in un ambiente affascinante e servite da uno staff giovane e cordiale. Cavallo di battaglia (anche secondo Bruno Barbieri) sono le paste fresche, la cotoletta alla bolognese e la ricercatissima selezione di vini;
  • Trattoria da Me: a detta di molti buongustai di Bologna, la migliore lasagna alla bolognese della città, servita in un ambiente casalingo e da personale assolutamente cortese.
Bologna le torri tipiche
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