Foodbusters: i cacciatori di cibo, come ridurre lo spreco alimentare

Foodbusters: sono dei nuovi acchiappa fantasmi?

No, sono degli acchiappa cibo!
Abbiamo già parlato di Dumpster diving e di freegan, oggi parliamo di chi il cibo lo recupera lo salva.
I foodbusters sono un’associazione onlus, nata nelle Marche, che recupera il cibo che altrimenti andrebbe buttato.

Lo spreco alimentare è il fenomeno della perdita di cibo ancora buono per essere consumato da esseri umani, che si ha lungo tutta la catena di produzione e di consumo del cibo. Si stima che, ogni anno, un terzo di tutto il cibo prodotto per il consumo dell’uomo vada sprecato. Wikipedia

Chi sono i foodbusters?

Gli gli acchiappacibo sono una comunità operativa di recupero cibo di qualità, nati del 2016 si sono prefissi come obiettivo la lotta contro lo spreco del cibo.
Tutto ha avuto inizio con il dumpster diving e con i freegans, persone che recuperano il cibo dalla spazzatura, cibo buono talvolta ancora sigillato.
Cosa ne fanno poi di questo cibo i foodbusters? Lo donano ad esempio.

cibo gettato spreco alimentare foodbuster
spreco alimentare foodbuster

Come nascono i foodbusters?

Nel 2016, dicevamo, Diego Ciarloni con la moglie Simona Paolella e l’amico Marcello Santalucia hanno deciso di dichiarare guerra allo spreco di cibo durante gli eventi: dai matrimoni ai meeting aziendali, dai compleanni alle feste di laurea, agli addii al celibato.
Quanto cibo si butta?
Non praticano il dumpster diving ma si occupano di raccogliere tutto l’eccesso di cibo che altrimenti verrebbe gettato via.

Come agiscono i foodbusters?

Si fanno pubblicità su tutto il territorio: hai un evento importante e prevedi che del cibo possa andare sprecato? Li chiami e loro s’incaricano di recuperarlo e portarlo a destinazione (sempre seguendo norme precise igienico-sanitarie, scadenze, tempi di conservazione etc).
Il motto è “non fate diventare gli alimenti rifiuti” e “Non salviamo il mondo ma insieme possiamo provarci”.
Ad Ancora sono stati recuperati 1822 pasti recuperati dagli acchiappacibo durante matrimoni, banchetti, feste di laurea o di compleanno per servire mense sociali, enti di solidarietà, ricoveri e case famiglia. E’ semplicemente fantastico: tutto cibo che andava buttato e che invece ha sfamato qualcuno che non poteva comprarsi da mangiare.

Noi soffriamo di un eccesso di cibo: supermercati, botteghe, centri commerciali e ristoranti buttano cibo buono. Ci sono persone, in Italia non in Africa, che non possono permettersi di comprare cibo.
Personalmente ho visto queste realtà, le conosco, e credetemi non è facile sapere che tu puoi comprarti da mangiare e che da qualche parte ora stanno buttando del cibo mentre il tuo amico/parente/vicino non ha i soldi per comprarsi da mangiare.
A molti sembrerà assurdo: questo non è il terzo mondo, tutti possiamo permetterci un piatto di pasta. No, non è così. Le persone che non hanno lavoro e non guadagnano non possono permettersi un pasto.
Il massimo dello spreco? I matrimoni. Gli invitati dopo un certo tot di tempo praticamente non ne possono più e non assaggiano nemmeno ciò che hanno nel piatto. Tutto cibo sprecato.

foodbusters logo
foodbusters spreco alimentare

Non siamo foodbusters, cosa possiamo fare?

Diventarlo, forse.

Sensibilizzare l’opinione pubblica: non sprecare il cibo.

Hai cibo che avanza: donalo! Il supermercato vicino a te lo getta chiedigli se può trovare il modo di darlo in beneficenza, fai da tramite.
Non sto dicendo di andare contro le leggi ma è ora di aprire gli occhi e fare qualcosa.

Come diventare foodbusters?

Creare una onlus e chiedere una collaborazione con ristoranti, hotel e supermercati, più tutti gli eventi privati. Essere a conoscenza delle norme igenico sanitarie, meglio se muniti di HCCP e rendere tutte le pratiche trasparenti senza diffondere i dati delle famiglie a cui va il cibo.
Chiamare i Foodbusters, se li si ha in zona, significa condurre una lotta contro la fame e lo spreco del cibo oltre che sostenere le persone meno fortunate di noi.
Cosa vorrei? Che i foodbusters diventassero virali, che in tutto il territorio italiano si fondassero associazioni come queste pronte a dare una mano alle persone più povere.

Guarda il sito della Onlus foodbusters italia

foodbusters logo

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