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ToggleIl cloro è un disinfettante che viene versato nelle condutture dell’acqua delle piscine.
Quali sono i rischi per la pelle e gli occhi per chi va spesso in piscina
In soggetti sensibili può causare allergia.
Vi è mai capitato di leggere che un giorno l’acqua della vostra città non è potabile? E’ proprio per via del *cloro, ne è stato aggiunto troppo.
Quando si va in piscina si dovrebbe tener conto del fatto che si possono manifestare irritazioni causate dal cloro.
Le allergie si possono manifestare anche nei bambini e pertanto occorre fare attenzione.
* Applicazioni del Cloro Impiego del cloro per la depurazione delle acque.
Il cloro è un importante agente chimico utilizzato nella depurazione dell’acqua, nei disinfettanti, come sbiancante; è stato fra le prime armi chimiche impiegate su vasta scala, in forma gassosa. Si usa inoltre nella fabbricazione di molti oggetti di uso quotidiano, come carta, antisettici, tinture, alimenti, insetticidi, vernici, prodotti petroliferi, plastica, medicinali, tessuti, solventi. Si usa come battericida nell’acqua potabile e nelle piscine. Anche piccoli depositi d’acqua potabile sono abitualmente trattati con questa sostanza. Fonte Wikipedia
Sintomi
Per poter capire se si è sensibili verso questo disinfettante occorre tenere d’occhio diversi segnali:
- prurito della pelle
- macchie rosse
- pelle screpolata
- occhi che bruciano
- occhi arrossati
- tosse
- gola che pizzica
- starnuti
Gli effetti sulla pelle sono principalmente dovuti al fatto che il cloro diminuisce quella pellicola di grasso che ricopre la nostra pelle.
Quali sono i soggetti maggiormente esposti all’allergia al cloro ?
Chi soffre di asma ed affezioni dell’apparato respiratorio e chi è costantemente esposto alla sostanza.
Come prevenire l’allergia al cloro della piscina e rimedi naturali
In primis è importante farsi una doccia subito dopo aver nuotato. Usare sempre delle ciabatte per muoversi nei locali della piscina, mai stare scalzi.
Usare sempre cuffia e occhialini. Tenere in borsa una crema idratante da usare dopo la doccia.
Evitare piscine affollate, dove c’è una maggiore concentrazione di sudore, capelli e altre tossine e quindi di cloro.
Rimedi naturali
• Aloe vera, può essere utile spalmare un po’ di gel sulla pelle irritata dal disinfettante
• olio di cocco, ideale sia per iu capelli che per la pelle disidratata
• camomilla, degli impacchi di camomilla tiepida sono di sollievo sia per gli occhi irritati
• latte freddo, anche in questo caso è un ottimo rimedio per occhi e pelle infastidita
• bicarbonato di sodio, aiuta a ripristinare il ph della pelle
• burro di karité o di macadamia ottimo per impacchi sia per la pelle che per il viso
ATTENZIONE: non assumere farmaci antistamici senza controllo medico, nel caso in cui i sintomi tardino a scomparire o in caso di problemi respiratori rivolgersi subito al dottore.
Cloro e capelli
I capelli aggrediti dal cloro si indeboliscono, perdono lucentezza, schiariscono e si seccano. E’ importante usare una cuffia e sciacquarli subito dopo la vasca.
E’ bene portarsi dietro dell’olio di cocco da usare dopo il lavaggio, tale olio restituisce idratazione e lucentezza.
Pelle e cloro
C’è da dire che normalmente il cloro non da problemi alla pelle ma si possono verificare problemi quando si sta troppo tempo in acqua: la pelle diventa più secca, prude ed è screpolata.
Il cloro può alterare il film idrolipidico cutaneo e possono comparire verruche oppure si diventa più facilmente esposti ai funghi in piscina.
Esistono in commercio delle creme barriera per chi è sensibile al cloro ma non vuol rinunciare a nuotare.
Un qualsiasi tipo di crema contenente omega 3 può avere un effetto barriera per la piscina, idem per quelle che contengono vitamina E. Tali creme ricostituiscono il film idrolipidico della nostra pelle, prevenendo i danni del cloro.
Altra discussione invece merita il caso in cui siano presenti eczemi, psoriasi, dermatiti atopiche o altre patologie cutanee; in questo caso la funzione “barriera” della pelle viene meno e quindi il cloro riesce a penetrare negli strati più profondi della pelle, dando vita a fenomeni di irritazione e infiammazione.
In tal caso è sconsigliata la frequentazione delle piscine?
Dipende dai casi. I dermatologi consigliano in primis farsi una doccia di acqua dolce senza l’utilizzo di detergenti subito dopo la vasca; asciugarsi bene soprattutto nelle pieghe cutanee ed in ultimo spalmare nelle aree del corpo interessate dalla dermatite una piccola quantità di crema lenitiva che può essere a base di polveri minerali come magnesio silicato e ossido di zinco, ha azione essiccante, astringente, antinfiammatoria e antipruriginosa.
Dermatite atopica (eczema) in piscina: quali accorgimenti prendere?
Con la dermatite atopica è possibile andare in piscina?
SI, basta stare attenti a seguire alcune semplici precauzioni.
Purtroppo, gli agenti chimici come il cloro in concomitanza delle temperature alte e dello sfregamento degli asciugamani sulla pelle, possono attivare delle irritazioni o riacutizzare i sintomi nelle persone che soffrono già di dermatite atopica.
Ecco alcuni consigli per chi soffre di questa fastidiosa malattia
- Evitare di andare in piscina se la dermatite atopica è in fase di riacutizzazione
- Sotto richiesta del medico Applicare regolarmente sulla pelle atopica una crema emolliente
- Oltre alla crema emolliente applicare una crema barriera, che isoli e protegga la pelle dagli agenti irritanti.
- Usciti dalla piscina sciacquare abbondantemente la pelle per eliminare definitivamente ogni traccia di sostanze irritante, no usare un comune sapone, ma sempre prodotti specifici per la Cute atopica
- Dopo la doccia asciugarsi la pelle delicatamente, tamponando delicatamente, ma mai strofinare.
- Infine applicare un gel doccia contenente rame e zinco e successivamente applicare una crema emolliente
Occhi e cloro
In questo caso i disturbi possono essere di entità variabile si va da una leggera irritazione a congiuntiviti o cheratocongiuntiviti con flogosi della cornea.
Occorre indossare sempre gli occhialini e fare attenzione all’igiene della piscina. Non toccare gli occhi con le mani bagnate dell’acqua della vasca. Poi risciacquare accuratamente viso, occhi e orecchie sotto la doccia appena terminato il bagno in piscina.
Da evitare le piscine molto affollate, dove c’è il rischio di una maggior concentrazione di cloro che, combinandosi con sudore e urina, può aumentare le reazioni.
Applicare sugli occhi colliri a base di acido ialuronico e camomilla.
Usare gocce lubrificanti che svolgono un’azione idratante e rinfrescante contro la secchezza oculare.
Fare impacchi naturali a base di essenze vegetali di eufrasia, fiordaliso, petali di rosa, altea e camomilla che leniscono rossore e gonfiore oculare.
I vapori di cloro, asma e cloro
C’è da dire che si trovano maggiormente in difficoltà coloro che soffrono di asma e problemi respiratori.
Molte persone dopo essere state in piscina manifestano problemi a livello respiratorio, caratterizzati da tosse secca, asma e nei casi più gravi difficoltà respiratoria.
Nelle acque delle piscine, il cloro, è presente in forma di ipoclorito, che di norma non causa allergie ma combinandosi con sostanze come sudore o urina può dare vita a delle tossine (cloramine) irritanti per l’apparato respiratorio.
I vapori di cloro sono particolarmente irritanti per le mucose.
I soggetti allergici ne risultano particolarmente colpiti, in questo caso è consigliabile usare spray nasali a base di cortisone.
L’uso quotidiano e continuativo del farmaco come “antidoto” all’effetto irritante del cloro non è tuttavia consigliabile.
Si consiglia di effettuare lavaggi nasali dopo le vasche.
Se si presentano in modo persistente rinite, rinorrea, prurito nasale e starnuti consultare il medico.
In caso di asma cronico è bene chiedere al medico curante se sia il caso o meno di frequentare le piscine.
Un esperto può eventualmente sconsigliare l’attività in acqua qualora i test funzionali o le difficoltà respiratorie dovessero insorgere nonostante una corretta terapia, verrà quindi sconsigliata la frequentazione delle piscine.
I bambini ed il cloro
Come già detto non è tanto la singola esposizione al cloro a dare fastidi ma una esposizione prolungata di un soggetto sensibile.
Il bambino asmatico esposto in modo frequente al cloro può dare segni di malessere.
Le raccomandazioni e i limiti alla permanenza in ambienti saturi in vapori di acqua clorata sono per l’appunto di non eccedere con i tempi di esposizione.
Si precisa che i bambini che frequentano la piscina una o due volte la settimana non corrono particolari rischi, ma dalle quattro volte in su si potrebbe effettivamente alterare l’equilibrio biologico delle vie aeree dei bambini e favorire la comparsa di sintomi simili all’asma.
Evitare in ogni caso di portare in piscina bambini di età inferiore ai 2-3 anni.
Fonte Immagini: Depositphotos