Io mi chiamo Yorsh, un libro di Silvana De Mari

Yorsh è una parola elfica che significa “colui che maggiormente ha una dote”, noi diremmo “il più”, “il migliore”

Così si descrive il protagonista di Io mi chiamo Yorsh, bellissimo prequel della Saga dell’Ultimo Elfo di Silvana De Mari (Fanucci Editore).

Quel nome, che trasporta con sé anche un peso di grande responsabilità, dannerà il protagonista, un Melmoso, figlio di lebbrosi che non ha contratto la malattia; un Intoccabile, un Invisibile, un reietto della società. Yorsh nasce dall’amore profondo tra una donna bellissima e un uomo dal carattere forte, così forte da riuscire a domare i lupi. Una donna che a un certo punto della sua vita si ammala di lebbra ed è costretta a vivere al lebbrosario, un ghetto, il posto dove i malati sono relegati e controllati a vista da guardie che hanno l’ordine di uccidere chiunque tenti di fuggire.

Un uomo che per amore della sua amata, accetta di seguirla nel luogo più infame, di rischiare il contagio piuttosto che vivere separato da lei. Uomo così retto e onesto da riuscire in poco tempo a diventare il Re del Lebbrosario, a farsi rispettare e a far rispettare la legge e le regole del buon vivere all’interno di quel posto orribile, dove la malattia corrode le carni e i corpi perdono pezzi ogni giorno sfaldandosi in una lenta agonia. Yorsh nasce all’interno di quel luogo, condannato per sempre a una vita da recluso con l’incombere del pericolo di riconoscere su se stesso la malattia che corrode inesorabilmente la madre. Vive amato dai suoi genitori, circondato da persone amiche e libero di correre ed arrampicarsi sugli alberi e sulle rocce di quel mondo circoscritto dal quale però non può allontanarsi. E resta sano, non contrae la malattia di sua madre, perché come suo padre pare esservene immune. Ma fintanto che resterà nel lebbrosario, infame, sporco, lambito dai miasmi di una malattia implacabile, desidererà una cosa soltanto, uscire da lì, non esser più un lebbroso, ma vivere nel “mondo di fuori”, essere felice. Scoprirà a sue spese che la vera felicità era quella che aveva all’interno del lebbrosario, perché amato e circondato da persone amiche, mentre fuori troverà solo crudeltà, dolore e corruzione.

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Io mi chiamo Yorsh

La recensione

Io mi chiamo Yorsh è forse il libro più bello e più intenso di tutta la produzione letteraria della De Mari, che attraverso il fantasy racconta la drammaticità di una realtà sociale, attuale e terribile. “C’è una gioia indescrivibile nel dare fuoco a quello che avresti voluto avere e non hai avuto. L’uomo distrugge quello che ama, o quello che avrebbe amato se avesse potuto” Con toni epici e malinconici, la scrittrice porta il fantasy italiano su piani più alti: Yorsh non è solo un personaggio letterario ma è lo specchio della nostra anima, del nostro io interiore; la parte che vorremmo tenere nascosta, che facciamo fatica a guardare perché scomoda e oscura, quella parte che potremmo diventare se ci lasciassimo trascinare verso confini indefinibili dalla mediocrità, dall’invidia e dall’odio.

Yorsh è un reietto, un escluso dal mondo dei vivi, ma questo solo perché ha rifiutato di vedere ciò che di buono c’è nella sua vita e nell’essenza del suo esistere. Un personaggio che coinvolge fin dalle prime battute e che pone di fronte a riflessioni importanti e comunque dona speranza al lettore perché attraverso i propri errori permette a chi lo ascolta di individuare i mezzi per migliorare e cambiare. Ancora una volta la De Mari, con la sua prosa all’apparenza leggera ma in realtà intensa e profonda, riesce a catturare e coinvolgere arrivando direttamente al cuore e alla coscienza delle persone.

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Opere

  • 2000- L’ ultima stella a destra della luna (Salani Editore)
  • 2003- La bestia e la bella (Salani Editore)
  • 2004- L’ultimo Elfo (Salani Editore)
  • 2005- L’ultimo Orco (Salani Editore)
  • 2007- Il drago come realtà (Salani Editore)
  • 2008- Gli ultimi incantesimi (Salani Editore)
  • 2009- Il cavaliere, la strega, la morte e il diavolo (Lindau)
  • 2009- Il gatto dagli occhi d’oro (Fanucci editore)
  • 2010- L’ultima profezia del mondo degli uomini (Fanucci editore)
  • 2011- Io mi chiamo Yorsh (Fanucci editore)

Il gatto dagli occhi d'oro (Fanucci editore)

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L’autrice

Silvana De Mari è nata nel 1953 in provincia di Caserta e vive sulle colline di Torino. Laureata in medicina, ha esercitato come chirurgo in Italia e in Etiopia come volontaria e oggi si occupa di psicoterapia. I suoi libri sono stati tradotti in venti lingue. Ha ricevuto i premi Andersen nel 2004, Bancarellino nel 2005, Immaginaire per il miglior libro Fantasy nel 2005 e il premio ALA (American Library Association) come miglior libro straniero nel 2006 per il romanzo L’ultimo Elfo (Salani, 2004), tradotto in tutto il mondo; conL’ultimo Orco ha ricevuto nel 2005 il premio IBBY (International Board on Books for Young People). Fanucci Editore ha pubblicato ancheL’ultima profezia del mondo degli Uomini (2010) — che chiude la saga già avviata dall’editore Salani con L’ultimo Elfo, L’ultimo Orco e Gli ultimi incantesimi — e, nel 2009, Il Gatto dagli occhi d’oro.

Silvana De Mari
Foto Wikipedia

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