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ToggleIo sono Malala, la storia di una ragazza che sfidò il mondo
In questo libro, Io sono Malala, si racconta la vera storia di una ragazza che sfidò il mondo degli uomini e si liberò dalle catene dell’oppressione, pagando a caro prezzo il suo diritto alla libertà.
Malala è una ragazzina di quindici anni che vive in Pakistan, nella Valle dello Swat. Un giorno il preside della scuola che Malala frequentava decide di sfidare le leggi islamiche e richiamare le ragazzine a scuola, quindi aiuta Malala ad inviare il suo diario al sito in urdu della Bbc che trasmette i pensieri di una ragazzina che ama studiare e vuole costruirsi un futuro.
Potrebbe essere un giorno come tanti. Malala esce da scuola a mezzogiorno, sale sull’autobus che la porterà a casa. D’improvviso sale a bordo un uomo, armato, che esplode tre colpi d’arma da fuoco verso Malala, colpendola in pieno volto. E’ il 9 ottobre 2012.
Malala è una ragazzina allegra, che vuole solo imparare a leggere, appropriarsi di un’istruzione che le spetta e che gli uomini, in quanto donna, le negano. Per questo suo desiderio e per quella lotta che conduce, Malala viene punita dai talebani, che la vogliono morta per aver diffuso le sue idee ribelli.
Tre proiettili, panico, grida e Malala è in fin di vita
La corsa per salvarla, la stabilizzazione delle sue condizioni ed il miracolo: Malala non muore. Anzi, Malala ritorna alla vita più determinata che mai e pronta per iniziare una nuova avventura: lasciare la Valle dello Swat per raggiungere l’Europa, convocata nell’assemblea generale delle Nazioni Unite.
Malala, la più giovane candidata della storia del Premio Nobel per la Pace, prosegue la sua lotta in favore di tutte le donne che non hanno il diritto all’istruzione ed alla cultura, contro gli uomini oppressori che emanano leggi contro le donne.
Io sono Malala Riassunto e Prefazione
Il diritto delle donne allo studio, alla cultura
Una tematica molto importante: perchè le donne non hanno diritto allo studio, alla cultura ad avere un futuro libero? Perchè le donne non hanno diritto alla libertà ed al futuro sono oggetti da sfruttare e comandare, punire e denigrare. Ecco che cosa accade ancora in certe parti del mondo.
«Prendiamo in mano i nostri libri e le nostre penne. Sono le nostre armi più potenti. Un bambino, un insegnante, un libro e una penna possono cambiare il mondo».
In Io sono Malala, la protagonista racconta la sua vita, la crudeltà degli uomini e le sue “idee rivoluzionare” che da noi si chiamano diritti. Il diritto allo studio, al crearsi un futuro diverso dal far figli, servire un uomo ed essere picchiata o vivere da reclusa. In Io sono Malala scopriamo la forza, la ribellione, la speranza ed i sogni di una ragazza che non può e non vuole cedere ad un regime deciso a zittirla per sempre ed a dominare sulle donne facendo di tutto per diventino e restino delle schiave.
Malala Yousafzai il trailer del film
«Oggi tutti noi sappiamo che l’istruzione è uno dei nostri diritti inviolabili. E non solo in Occidente. Nel Corano è scritto che Dio vuole che noi abbiamo la conoscenza, vuole che sappiamo perché il cielo è blu e che impariamo a conoscere gli oceani e le stelle. So che si tratta di una battaglia molto dura: nel mondo ci sono ancora 57 milioni di bambini che non frequentano la scuola primaria, e di questi 32 milioni sono femmine. Ed è molto triste ricordare che proprio il mio paese, il Pakistan, è uno dei peggiori: 5,1 milioni di bambini che non vanno nemmeno alle elementari anche se la nostra Costituzione dice che tutti i bambini hanno il diritto di frequentare la scuola. Abbiamo quasi 50 milioni di adulti analfabeti, due terzi dei quali sono donne come mia madre».
Buona lettura.