Un viaggio 3D per migliaia di galassie

I ricercatori del progetto internazionale Sloan Digital Sky Survey III (SDSS-III) hanno pronta la mappa tridimensionale delle galassie e dei buchi neri finora mai visti.

Dopo  due anni di duro lavoro, i ricercatori del progetto internazionale Sloan Digital Sky Survey III (SDSS-III) hanno pronta la mappa tridimensionale delle galassie e dei buchi neri finora mai visti. Questa mappatura consentirà agli astrofisici di poter studiare quello che è cambiato nell’universo negli  ultimi 6.000 milioni di anni  (la cui attuale età è di circa 13.700 milioni di anni).

Questo video, realizzato con immagini reali, mostra un viaggio attraverso la simulazione di quasi 400.000 galassie osservate in questo progetto internazionale, in cui l’Instituto de Astrofisica de Canarias (IAC) partecipa dal giugno del 2010. Pochi mesi fa, la SDSS-III, ha pubblicato la più grande fotografia del cielo notturno sviluppata finora, nella quale sono stati inseriti nuovi dati per comporre la mappa tridimensionale.

Il progetto della SDSS-III  si articola in quattro parti: BOSS, che studia su grande scala l’origine dell’Universo e la sua evoluzione; MERAVIGLIE, che esegue un censimento statistico dei pianeti e le nane brune quartiere solare; SEGUE-2, che studia la struttura e evoluzione delle parti più vecchie della nostra galassia, la Via Lattea; APOGEE, che analizza in dettaglio la composizione chimica delle stelle e le regioni centrali della Via Lattea.

Skyserver

La mappa tridimensionale, che è disponibile gratuitamente, fornirà preziose informazioni sulla materia oscura e dell’energia oscura, la forza invisibile che fa espandere l’universo. Gli scienziati potranno approssimativamente calcolare  la quantità di materia oscura (non visibile in quanto emette o assorbe la luce) nell’universo, e quanta energia oscura sta accelerando l’espansione dell’universo.

La mappa è stata preparata da fotografie ottenute dal telescopio Sloan, che ha catturato le immagini di 200 milioni di galassie e oltre un milione di spettri. Analizzando la luce emessa da galassie a diverse lunghezze d’onda permette agli astrofisici di vedere come e quanto l’universo si è ampliato. Circa mezzo milione di spettri osservati corrispondono a galassie che, per la maggior parte, non erano state studiate in precedenza.

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