Avete avuto un piatto speciale durante la vostra infanzia, di cui tutt’ora il sapore o il profumo solleticano i vostri ricordi? Siete mai stati tanto lontani dalla vostra terra da avere nostalgia dei suoi sapori? Avete avuto una persona speciale, che cucinava in modo divino ed il cui spirito viene evocato ogni volta che cucinate una sua ricetta? C’è una risposta ad ognuna di queste domande nel libro Un filo d’olio di Simonetta A. Hornby.
Inutile negare che tutti abbiamo dei piatti legati all’infanzia ed a determinati ricordi che continuano a pervadere la nostra esistenza come una melodia costante. Che siano legati ai momenti, a persone o ai luoghi questi sapori speciali ci accompagnano e sono sempre occasioni commemorative per celebrare qualcosa.
Per Simonetta Agnello Hornby la cucina è tutto, in particolare rievoca nel romanzo Un filo d’olio i nostalgici sapori della sua infanzia siciliana. Quella che Simonetta racconta, è una Sicilia degli anni cinquanta e la sua è una famiglia aristocratica con una grande tradizione di sapori e ricette che si tramandano di generazione in generazione. In particolare Simonetta, racconta le vacanze estive a Mosè in cui emerge la tradizione culinaria campestre fatta esclusivamente dei prodotti coltivati sul luogo. Simonetta evoca rituali, che sembrano veramente di un’epoca molto più lontana, come la preparazione del pane e quella dei dolci.
Fra i giochi con i cugini, il caffè speciale preparato da un’anziana donna di casa, le merende, le minestre accompagnate sempre da un filo d’olio a crudo , i temporali e le varie vicende che si susseguono, Simonetta ci trascina nel suo mondo evocativo e quasi onirico in cui i ricordi hanno il sapore delle zucchine fritte con l’aglio, della tuma, del gelo di mellone e degli squisiti dolci preparati dalle donne di casa.
Un libro fantastico, narrato in maniera splendida. Consigliato a chi ama cucinare ma soprattutto a chi ama il cibo e a chi ha avuto un’infanzia ricca di sapori. Un filo d’olio è un viaggio nella memoria ma anche fra i sapori della Sicilia.
Sorpresa finale: le ricette dei piatti descritti nel libro. Davvero imperdibile.