Il carnevale di Viareggio: tradizione e storia

Chi non conosce il carnevale di Viareggio?

E’ un evento pazzesco che attira sempre tantissimi visitatori.
Oggi affrontiamo tanti aspetti relativi a questo carnevale per scoprire tutte le curiosità, le maschere ed i piatti tipici.

Carro del carnevale di Viareggio

Date e curiosità sul carnevale di Viareggio

  • 1873 è la data in cui per la prima volta si svolse la sfilata di carri addobbati in via Regia.
    Perchè nasce questa idea dei carri addobbati? I giovani della Viareggio bene s’incontravano nei caffè e volevano che il loro carnevale fosse diverso, a qualcuno balzò in mente “Perchè non far sfilare dei carri addobbati?” detto fatto.
  • I carri, con il passare degli anni, sono divenuti sempre più ricchi, complessi e maestosi: monumenti costruiti in legno, scagliola e juta, modellati da scultori locali ed allestiti da carpentieri e fabbri che in Darsena lavoravano nei cantieri navali.
  • Arrivò la prima guerra mondiale ma questo non arrestò l’avanzata dei carri che ripresero dopo una pausa.
  • Data da ricordare: 1921. La canzone ufficiale dell’evento diventa la “Coppa di Champagne” e Viareggio inizia a promuovere se stessa nelle riviste ufficiali. L’evento dunque ha subito un salto di qualità: le maschere danzano a ritmo di musica (vi ricorda qualcosa? Brasile?).
  • Altra data storica: 1923, i carri si animano. Esatto: se prima i pupazzi erano immobili ora hanno preso “vita”. Il primo a sbattere gli occhi fu il Pierrot del Giampieri.
  • Perchè è importante anche il 1925? Perchè venne inventata, per realizzare i carri, la tecnica della carta a calco, da tutti conosciuta come cartapesta, leggero, facile da assemblare e muovere.
  • 1930: il pittore Bonetti ideò Burlamacco, volete sapere chi è? Continuate a leggere.
  • 1946: fine del secondo conflitto mondiale e rinascita del carnevale in questa città toscana.
  • Nel 1954 venne scelto come grande evento mediatico da meritare la prima diretta televisiva in esterna della neonata Rai.
  • Evento tragico: il rogo del 1960 che però non mandò in fumo l’evento.
  • Nel 1984 la Lotteria nazionale di Viareggio venne abbinata al concorso dei carri di prima categoria e nel biennio 1988-1989 il sabato sera televisivo degli italiani, su RaiUno, venne dedicato ai coriandoli di Viareggio.
  • 2001: viene inaugurata la nuova Cittadella del Carnevale, straordinario complesso architettonico, interamente dedicato alla creazione e alla conservazione di questo evento con il supporto della Fondazione Carnevale Viareggio.
    Vengono allestiti due musei pazzeschi (andate a visitarli!).
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E quest’anno? Come ogni anno potrete assistere, si spera dal vivo, alla grande sfilata di carri. Per un mese Viareggio sarà animata da feste, diurne e notturne.

maschera del carnevale di viareggio

Il Burlamacco: la maschera del carnevale di Viareggio

È caratterizzato da una tuta tubolare in stile futurista a rombi biancorossi (i tipici colori degli ombrellini presenti nei bagni a quell’epoca), un pompon bianco sulla pancia, un’alta feluca rossa, mantello nero a simboleggiar la notte e faccia truccata da clown, simbolo della risata e dello scherzo. In seguito lo stesso Bonetti presentò alcune varianti della maschera, sempre sui manifesti pubblicitari del Carnevale, tra cui ricordiamo la versione pop art del 1967 e quella postmodernista del 1980, ma la versione classica è quella più conosciuta ed è quella che ormai si è cristallizzata nella tradizione. Wikipedia

Come dicevamo fu il Bonetti ad idearlo. Il pittore aveva un intento: riassumere nella maschera i due momenti clou della vita della città: l’estate e il Carnevale.

carri di carnevale
Fonte Immagine: Depositphotos

Lo potremmo definire un mix delle maschere della Commedia dell’Arte: tuta a scacchi bianchi e rossi per ricordare gli ombrelloni sulla spiaggia in estate, motivo che si rifà al vestito a pezzi di Arlecchino, un pompon preso in prestito dal camicione di Pierrot, una gorgiera bianca e ampia alla Capitan Spaventa, un copricapo rosso simile a quello di Rugantino e un mantello nero svolazzante tipico di Balanzone.

Ma il nome? Quello si rifà a Buffalmacco di boccaccesca memoria, pittore fiorentino e personaggio del Decamerone.
Al suo fianco, nella prima apparizione, vi era Ondina, l’immagine dell’estate calda e spensierata di Viareggio.

Burlamacco Viareggio
Burlamacco Viareggio

Che cosa si mangia durante il carnevale di Viareggio?

Mentre guardiamo la sfilata possiamo gustare dei Cenci (donzelline o nastrine di monache) ovvero ritagli di pasta fritta cosparsa di zucchero a velo.

Poi ci sono le frittelle dolci con riso e uvetta, i mini-bomboloni al forno ripieni di chantilly e le “Ondine”, dolcetti fritti e ripieni di crema.

Ovviamente non mancano chiacchiere, nella versione tradizionale oppure nelle tante varianti golose come quelle con il miele o il cioccolato, fritte o cotte al forno, le frappe, le castagnole e le frittelle arricchite dal Vin Santo.

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