Danze tribali: il legame indissolubile fra guerra e danza

Esiste uno stretto legame fra guerra e danza, che permane tutt’ora nelle danze tribali. Si dice che in tempo di pace la danza sia uno svago ma in tempo di guerra serva a difendere il Paese. Cosa hanno in comune la guerra e la danza? E’ presto detto: disciplina, organizzazione ed ordine.

Nei tempi antichi la danza non aveva finalità artistiche, bensì marziali: imparare a danzare voleva dire imparare a combattere. A Sparta, ad esempio, dove erano bandite tutte le forme d’intrattenimento artistiche, la danza e la musica erano insegnate per disciplinare gli allievi, per insegnare loro postura e ritmo, per questo erano invincibili. Saranno gli ateniesi successivamente ad introdurre delle differenze fra guerra e danza; la danza viene rivestita di moralità e viene separata dalla guerra assumendo connotazioni artistiche. Nel Rinascimento ed in epoca Barocca la danza rivestirà definitivamente un ruolo d’intrattenimento.

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Eppure permangono le similitudini fra la danza e la preparazione militare: la preparazione fisica, la disciplina ferrea, la spettacolarizzazione. La spettacolarizzazione permane soprattutto nelle danze tribali, che hanno sì il compito di preparare all’agilità ed alla forza del combattimento ma hanno anche il compito d’impaurire il nemico. Ai giorni nostri le danze tribali di guerra continuano ad esistere nelle società di caccia e raccolta, nelle società tribali e vengono impiegate per la loro spettacolarità nei pre partita del rugby.

danze tribali

La più nota è la Haka, “accendere il respiro”, da HA (soffio) e KA (infiammare), tipica danza tribale Maori, originaria della Nuova Zelanda. Gli All Blacks la eseguono prima di ogni partita, in campo, per intimorire gli avversari. Potrebbe sembrare aggressiva e minacciosa ma in realtà serve ad incoraggiarsi e mostrarsi forti.

Il leader incita urlando i suoi compagni e ricorda loro i movimenti della danza (Batti le mani contro le cosce!Piega le ginocchia!Sbuffa col petto!). Il celebre ritornello nasce dalla leggenda, secondo cui un capo Maori, per sfuggire a degli assassini, si nascose in un pozzo e fra se mormorava “Ka Mate, Ka Mate” (io muoio, io muoio) sentendo gli assassini vicini e “Ka Ora, Ka Ora” (io vivo, io vivo) sentendo che gli assassini si allontanavano. Dalle frasi che si ripeteva nel pozzo (l’ uomo dai lunghi capelli che ha riportato il sole su di me/un passo in su, un passo in su/il sole splende di nuovo su di me) sarebbe nata la danza.

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danze tribali Haka
Haka

Cibi è il nome di una danza della guerra delle isole Figi, anche questa ballata prima delle partite di rugby dalla nazionale delle Figi. La Cibi veniva eseguita dalle truppe prima del combattimento per darsi coraggio e vigore e veniva eseguita dopo la vittoria (La tua nave è sprofondata giù/non credere che sono anche annegato/la tua difesa sta solo aspettando/di crollare quando la spezzerò).

Fra le danze tribali di guerra citiamo anche la Kailao, che viene da Tonga. I guerrieri eseguivano la danza, di sola musica, in cui si mimava il combattimento, in pubblico durante le cerimonie. danze tribali

La Kailao mostra l’abilità dei guerrieri nel corpo a corpo e nell’uso delle armi. Attualmente la nazionale di rugby di Tonfa esegue una danza similare: la Sipi Tau, che invece è cantata.

Infine, la meno nota fra le danze tribali, la Siva Tau originaria di Samoa. Non si tratta di una vera e propria danza tribale in quanto è stata composta proprio per essere contrapposta alla Haka, difatti è nata nel 1991 in occasione dei Mondiali di rugby. Si tratta comunque di una vera e propria dichiarazione di guerra all’avversario in campo (Guerrieri di Samoa, possa la vostra missione esser di successo!)

Fonte Immagini: Depositphotos

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