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ToggleCome diventare massaggiatore professionista e quali corsi scegliere
Scegliere un corso di massaggio non è sempre qualcosa di semplice data la vastità di pratiche esistenti, di scuole di formazione e di seminari specializzati in quella tecnica o nell’altra.
Chiunque voglia intraprendere la professione di massaggiatore devo conoscere il settore nel quale andrà ad inserirsi e magari già scegliere la propria specializzazione.
I massaggi: tecniche di base
I movimenti che sono alla base dei massaggi sono tre: l’impastamento, la frizione e lo sfioramento. L’esercizio dell’impastamento prevede gesti alternati che danno proprio l’impressione di “impastare” la pelle del paziente. Questo movimento permette di raggiungere punti più profondi e agire sulla tensione della muscolatura. Con lo sfioramento, il massaggiatore effettua tocchi leggeri muovendosi lentamente ed è indicato per riattivare la circolazione e rilassare.
La frizione è, invece, un movimento intermedio, più deciso dello sfioramento ma meno forte dell’impastamento ed è caratterizzato da movimenti lineari; è usato soprattutto per mantenere la pelle elastica e agire a livello linfatico.
Tipologie di massaggi
Esistono massaggi più classici e massaggi meno convenzionali che basano le loro pratiche su specifiche filosofie perlopiù orientali. Un esempio può essere il massaggio ayurvedico caratterizzato da movimenti molto dolci che favorisce il rilassamento fisico e mentale.
Altro massaggio poco convenzionale è la riflessologia plantare che ha lo scopo di agire sulle zone riflesse toccando punti precisi posti sulla pianta del piede. Tra i massaggi meno comuni compaiono anche quelli effettuati con delle pietre fredde o riscaldate. Tra i più classici ci sono quelli estetici (massaggi linfodrenanti, tonificanti, anticellulite) o quelli effettuati in ambito sportivo come terapia ad una contrattura o stimolanti per migliorare le performance dell’atleta
Massaggio thailandese
Tra quelli più comuni, il massaggio thailandese è quello più diffuso. Praticato dai monaci buddisti thailandesi, questo massaggio combina le tecniche dello yoga, la medicina cinese e quella indiana. È caratterizzato da una serie di pressioni utilizzando gradualmente mani, gomiti, ginocchia e piedi mentre il paziente assume una delle quattro posizioni tipiche del massaggio thailandese che sono sul fianco, seduto, prono o supino.
L’effetto finale è una stimolazione dell’attività vascolare e i benefici sono innumerevoli: riduce lo stress, migliora la circolazione, aumenta l’energia, favorisce l’eliminazione delle tossine, migliora l’equilibrio, distende la muscolatura (questo è il motivo principale che rende questa tipologia di massaggio particolarmente diffusa tra chi pratica attività aerobiche).
Corsi per massaggiatori: come orientarsi?
La scelta è molto soggettiva ed è legata soprattutto alle inclinazioni personali. Esistono seminari e programmi molto diversi e molto specialistici, sia on line che in classe, tra i quali scegliere quello più giusto per noi o anche più di uno.
Fonte Immagini: Depositphotos