Indice dell'articolo
ToggleLa casa invernale dell’orso
Siccome era un orso molto gentile, si alzò dal suo comodo letto di muschio e aprì un buchetto sulla parete perché si infilassero dentro.
Non disse nemmeno: «Ve l’avevo detto!».
Ogni favola ha la sua morale, a volte crudele, a volte discutibile. Forse pensava a questo John Yeoman, mentre scriveva il suo “The Bear’s Winter House” nel 1969. Se gli anni Sessanta sono sinonimo di grandi rivoluzioni, ecco che Yeoman stravolge il cinico messaggio di “La cicala e la formica” con la zampata amichevole e gentile di un orso grosso, mite e generoso.
Le immagini sono disegnate da Quentin Blake, famosissimo illustratore (in Italia possiamo ammirare la sua opera nei libri di Bianca Pitzorno e Roald Dahl) dal tratto sapiente e magico, l’unico modo in cui si possa spiegare la vasta gamma di espressioni che riesce ad attribuire ai suoi personaggi anche usando semplicemente due puntini come occhi e una virgoletta o un trattino per bocca.
Con il titolo “La casa invernale dell’orso”, questo capolavoro della letteratura per l’infanzia è arrivato nel nostro Paese solo alla fine del 2013 grazie a Camelozampa, una piccola e coraggiosa casa editrice specializzata nel portare in Italia grandi successi di autori stranieri che non sono stati tradotti dalle major.
Sempre per Camelozampa è uscito il seguito di questa dolcissima storia: “Il picnic acquatico dell’orso”, stesso autore, stesso illustratore, stessa ricchezza di poesia e di significati.
Con ironia e dolcezza, senza moralismi e ditini puntati queste brevi avventure offrono ai più piccoli molte possibilità: immedesimarsi in chiassosi animaletti, scoprire che l’unione fa la forza o che da un piccolo disturbo può nascere la soluzione a un grosso problema a patto che tutto venga affrontato con un pizzico di spirito d’adattamento, molta gentilezza e copiose quantità di umorismo.
Due capolavori della letteratura per l’infanzia
Due libri imperdibili che increspano il mare editoriale di storie molto televisive, molto uguali e molto piatte, portando una ventata d’ottimismo: ci sono ancora editori che sanno fare i pescatori di perle.
Il picnic acquatico dell’orso
Impugnarono il palo e spinsero con tutte le loro forze contro il banco di sabbia. La gallina stava sulla testa dell’orso, incitandoli a gran voce: «Spingete!» starnazzava. «Forza spingere!» Ma la zattera non si spostava.