Gore Vidal, lo scrittore che scandalizzò l’America è morto oggi a Los Angeles all’età di 86 anni dopo una vita dedicata alla letteratura e al cinema. Gore Vidal è morto nella sua casa situata sulle colline di Hollywood per complicazioni causate da una polmonite, ha comunicato suo nipote Burr Steers al Los Angeles Times.
Vidal era uno scrittore accanito e uomo politico la cui produzione letteraria era incentrata sul romanzo storico, la fantascienza, la satira e lo stile di vita degli americani. Ha frequentato la Phillips Exeter Academy nel New Hampshire dove nel 1943 si è laureato e, a diciassette anni, si arruolò nell’esercito durante la Seconda Guerra Mondiale.
A 19 anni, quando era di stanza nel Pacifico, scrisse il suo primo romanzo, “Willawaw”, che è stato pubblicato nel 1946 e, due anni più tardi, ha ottenuto il plauso della critica per “La statua di sale”, libro che fece scalpore in quanto il protagonista era apertamente gay. Nel 1952 ha pubblicato il romanzo “Il giudizio di Paride”, dopo di che ha smesso di scrivere per alcuni anni.
E’ stato poi sceneggiatore di film come “Improvvisamente l’estate scorsa” (1959), “Parigi brucia?” (1966), “The Best Man” (1964), “Caligola” (1979) e lavorò sporadicamente come attore in progetti come “Gattaca” (1997). Gore Vidal è stato altrettanto appassionato di politica, ma i suoi tentativi di farsi strada a Washington non hanno avuto molto successo.
Negli anni ’60 ha avuto un ruolo molto attivo nelle file del Partito democratico liberale americano e provò, senza successo, ad essere eletto per la carica di deputato dello stato di New York. Gore Vidal è stato uno degli intellettuali americani più critici della politica ufficiale del suo paese, insieme a Susan Sontag, Noam Chomsky o Norman Mailer, con cui aveva avuto noti scontri. Insieme a Mailer e Truman Capote, Vidal, era considerato uno dei migliori scrittori e pensatori degli Stati Uniti.