Ernia iatale: Il 7 % della popolazione ne soffre

L’ernia iatale è un comune disturbo nelle persone con età superiore ai 50 anni e che può trasformare il quotidiano gesto del cibarsi in un vero e proprio supplizio.

Se al bruciore di stomaco si aggiunge dolore al petto, difficoltà di deglutizione, raucedine o difficoltà di respirazione allora siamo proprio sicuri di trovarci in presenza dell’ernia iatale. Il tutto è soggetto ad aggravamento subito dopo i pasti, durante il sonno oppure quando si piega il tronco del corpo. Come hanno dimostrato recenti ricerche di Università della Spagna, l’ernia iatale si verifica quando la parte superiore dello stomaco entra nel petto attraverso una piccola apertura che esiste nel diaframma.

La risalita acida dallo stomaco alla gola è il sintomo principale dell’ernia iatale e spesso può essere accadere che vi sia addirittura il passaggio del cibo o acidi amari dallo stomaco al bocca.

L’ernia iatale è più comune dopo i 50 anni, ma colpisce persone sane di tutte le fasce d’età. Più del 40 % della popolazione generale viene colpito da bruciore allo stomaco almeno una volta al mese e circa il 7 % delle donne vive questo disagio in maniera quotidiana. Vi sono alimenti e pietanze specifiche che possono contribuire al reflusso gastroesofageo. Il cioccolato, il pepe (in genere le spezie), la menta, i grassi anche idrogenati, il caffè e le bevande alcoliche promuovono tale reflusso producendo il rilassamento dello sfintere dello stomaco.

Dobbiamo sicuramente preoccuparci e recarci immediatamente dal medico curante quando il bruciore allo stomaco diventa particolarmente frequente. L’esistenza di una problematica di ernia iatale di per sé non richiede trattamento a meno che non ci siano particolari complicazioni. Il trattamento dell’ernia iatale consiste in una corretta postura e in un adeguato regime alimentare: bisogna evitare cibi e bevande che favoriscono il rilassamento dello sfintere esofageo inferiore. E’ opportuno perdere peso se in ci troviamo in sovrappeso e smettere di fumare.

E’ utile anche elevare la testata del letto di circa 10 cm. Non vale la pena utilizzare più cuscini perché non si ottiene un’intera inclinazione del tronco. Evitare di andare a coricarsi prima che siano trascorse 2 o 3 ore dopo l’ingestione.

Potrebbe essere necessario anche assumere farmaci ma in questo caso è importante coadiuvare il tutto con le misure dietetiche e posturali che abbiamo già descritto. Il trattamento farmacologico può comprendere farmaci che riducono la secrezione acida dello stomaco o di farmaci che aumentano il tono muscolare dello sfintere e promuovere lo svuotamento gastrico.

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