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ToggleConsigliato per diversi scopi e sempre più richiesto, l’olio di CBD sta vivendo un vero e proprio boom. Sebbene non esistano ancora dati ufficiali, è ben noto a chi è nel settore che i produttori stanno lavorando a più non posso pur di soddisfare l’elevata domanda. Ma esiste un modo grazie a cui i piccoli imprenditori possono cavalcare l’onda?
Abbiamo chiesto il parere degli esperti di LAP Farma, che si occupa proprio della produzione di olio di CBD in conto terzi, che ci hanno spiegato l’entusiasmante evoluzione di questo settore. Ecco tutto quello che c’è da sapere, dalla coltivazione alla vendita di un prodotto pronto per essere venduto in negozio, online o attraverso i rivenditori.
Perché tutti vogliono il CBD?
Il cannabidiolo o CBD, come viene comunemente chiamato, è uno dei tanti composti estratti dalla pianta di cannabis, che i ricercatori ritengono possa potenzialmente aiutare chi è affetto da svariate tipologie. Il CBD vanta infatti proprietà antinfiammatorie, antiossidanti e analgesiche che possono renderlo utile per contrastare alcune condizioni sintomatiche di dolore, ansia, infiammazione o convulsioni.
Differisce fondamentalmente da un altro popolare estratto di cannabis noto come tetraidrocannabinolo (THC), che ha invece effetti inebrianti. Il CBD, invece, non è né psicoattivo né inebriante: non altera quindi lo stato di chi lo assume, pur conservando le proprietà terapeutiche.
Il CBD derivato dalla canapa è totalmente sicuro, dato che la canapa da cui è ottenuto presenta una percentuale bassissima di THC. Le normative sulla coltivazione, produzione, vendita e consumo dei prodotti CBD ottenuti in questo modo sono dunque meno rigorose e ciò fa sì che questo settore si sviluppi a un ritmo forsennato. Il web ha riconosciuto subito il potenziale dell’olio di CBD e chi ha colto al volo l’opportunità ora è leader di mercato (oltre che milionario).
Come viene utilizzato il CBD?
L’olio di CBD si è diffuso ampiamente come integratore per la salute e il benessere poiché l’estratto (che ricordiamo essere privo di THC) ha guadagnato sempre più consensi. In più, la vendita dei prodotti si è definitivamente spostata da una dimensione di nicchia a un mercato ampio e riconosciuto da variegate fasce di consumatori.
Da quando nel lontano 2003 il HHS, il Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani del Stati Uniti d’America, ha permesso l’utilizzo di prodotti a base di CBD ad un paziente affetto da disturbi infiammatori e neurodegenerativi, e la susseguente approvazione da parte della FDA (Food and Drug Administration), il consumo di questi prodotti è cresciuto in maniera esponenziale anno dopo anno visto l’elevatissimo numero di persone affette da un ampio spettro di patologie infiammatorie e neurodegenerative, ma da coloro che soffrono di depressione o di convulsioni.
Nel 2020 l’ONU ha persino rimosso la cannabis dalla lista delle sostanze nocive, lista stilata nel 1961, riconoscendo ufficialmente le proprietà medicinali di questa sostanza.
Diverse aziende hanno già integrato il CBD nei loro prodotti: oggi lo troviamo persino nell’industria alimentare, cosmetica e dei prodotti per gli animali, oltre che in compresse, tinture, gel, creme e cerotti.
Dove va l’industria del CBD?
Non c’è dubbio che l’industria del CBD si stia sviluppando in modo inarrestabile e che le prospettive siano ben più che rosee. Questo significa un aumento del numero di player nel mercato e prezzi sempre più competitivi.
Per i consumatori questo è un bene perché avranno una scelta più ampia di brand. Per i produttori e i marchi, invece, significa mettere in campo strategie diversificate per fidelizzare i clienti, aumentare i profitti e raggiungere gli obiettivi prefissati.
Inoltre, il numero di produttori autorizzati è ancora ridotto e non soddisfa le altissime esigenze del mercato. Molte aziende producono olio di CBD sintetico, ma quello ottenuto dagli impianti di lavorazione ha ancora un valore più alto. I prezzi di questi prodotti sono generalmente superiori, ma ciò non diminuisce l’interesse generale.
Il rapido progresso di queste aziende significa maggiori possibilità per agricoltori e coltivatori, poiché molte persone hanno deciso di coltivare la canapa e guadagnare, ma soprattutto per chi sta pensando di lanciare una propria linea, senza potersi permettere i costi di avviamento della produzione. Ciò lascia spazio allo sviluppo di nuovi prodotti e all’espansione in mercati in crescita.
Perché investire nel settore
Le aziende produttrici per conto terzi sono attualmente il cuore del settore e stanno lavorando per fornire ai propri clienti prodotti basati su CBD di altissima qualità. Seguendo i regolamenti e i disciplinari stanno trainando il mercato: il loro successo dipende dalla loro trasparenza sul processo di estrazione dell’olio di CBD e sugli ingredienti nei loro prodotti.
Se stai pensando di investire nel settore dell’olio di CBD, ora è il momento giusto per farlo. Gli esperti di LAP farma ci hanno spiegato che non solo il mercato è in forte espansione, ma che prevedono continuerà a crescere anche in futuro. L’interesse è altissimo e lo sarà sempre di più, così come le possibilità di business.