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ToggleNegli ultimi mesi si è diffuso un raggiro che sfrutta il nome dei CAF per spingere gli utenti a chiamare numeri a sovrapprezzo (spesso con prefisso 89 come 895, 893 o 899). La telefonata costa molto, prosciuga il credito o genera addebiti salati in bolletta, e talvolta i truffatori cercano anche di raccogliere dati personali. È un caso classico di smishing (phishing via SMS) adattato al contesto fiscale. La Polizia Postale ha pubblicato indicazioni generali sullo smishing e, di recente, un avviso specifico sui falsi messaggi “dal CAF”.
Cos’è la “truffa del CAF” e come funziona
Lo schema è semplice: un SMS apparentemente istituzionale segnala “comunicazioni urgenti” relative a pratiche fiscali o scadenze e invita a richiamare subito un numero che inizia con 89. Durante la chiamata, la vittima viene mantenuta in attesa, dirottata tra risponditori automatici o convinta a restare in linea, così da generare il maggior numero possibile di minuti tariffati. Avvisi di enti locali e forze dell’ordine (es. ATS/ASL, Polizia Postale territoriale) hanno documentato ondate recenti di smishing basate su numerazioni 895.
Perché il prefisso 895 è un campanello d’allarme
In Italia le numerazioni 89x (892/893/895/899) rientrano tra i servizi a sovrapprezzo secondo il Piano di Numerazione AGCOM: ciò significa che quelle chiamate possono comportare costi molto elevati rispetto alle normali telefonate. Questo aspetto viene sfruttato dai criminali per monetizzare i minuti in linea, senza per forza rubare password o dati bancari.
Gli schemi più comuni: urgenza, linguaggio istituzionale, numeri a pagamento
- Urgenza: “Richiami subito, rischio sospensione pratica/agevolazione/scadenza in arrivo”.
- Imitazione del tono istituzionale (CAF, Comune, ATS/ASL) e uso di sigle note.
- Numeri premium a cui telefonare (prefissi 89x) e talvolta link a pagine non ufficiali.
Come riconoscere un SMS falso: segnali che non devi ignorare
Mittente, testo e numeri: verifiche rapide da fare in 30 secondi
- Mittente generico o mascherato (es. “CAF”, “Servizio CAF”, “Ufficio Fiscale”) privo di riferimenti verificabili.
- Invito a chiamare numeri con prefisso 89x (895/893/899) o a cliccare link abbreviati.
- Tono allarmistico e richieste di azione immediata.
- Errori di grammatica, accenti strani, formattazioni insolite.
- Assenza di canali ufficiali (nessun riferimento alla sede, a un numero fisso o a e-mail istituzionale).
Esempi di messaggi sospetti e perché sono ingannevoli
“Gentile utente, contatti URGENTEMENTE gli uffici CAF al numero 895 XXX XXXX per comunicazioni importanti sulla sua pratica.”
Perché è ingannevole: nessun CAF serio chiede di richiamare numeri a sovrapprezzo; le comunicazioni reali riportano numeri fissi e canali ufficiali.
“CAF CISL: scadenza imminente, richiamare subito 893 XXX XXXX.”
Perché è ingannevole: citare un sindacato noto serve solo a sfruttare la fiducia; le comunicazioni autentiche passano da numeri fissi e canali istituzionali.
Cosa fare subito se ricevi l’SMS
Non chiamare, non rispondere, non cliccare: le tre regole d’oro
- Non richiamare numeri con prefisso 89x e non rispondere al messaggio.
- Non cliccare eventuali link: potrebbero portare a pagine truffaldine.
- Non inoltrare il messaggio: evita di amplificare la truffa.
Bloccare il numero e conservare le prove
- Blocca il mittente dal tuo smartphone.
- Fai uno screenshot con data e ora: potrà servire per segnalazione o rimborso.
- Se hai chiamato, annota durata e costo e contatta l’operatore per eventuali contestazioni.
Segnalazioni e tutele: a chi rivolgersi
Come segnalare alla Polizia Postale
- In caso di SMS sospetto, segnala tramite il Commissariato di P.S. online o recati in un ufficio di Polizia Postale. Il portale contiene guide su phishing/smishing e campagne mirate ai finti SMS “dal CAF”.
- Se hai già chiamato, porta screenshot, dettagli chiamata e prospetto costi dell’operatore.
Quando contattare l’operatore telefonico e il CAF vero
- Chiedi al tuo operatore il blocco delle numerazioni a sovrapprezzo e verifica eventuali contestazioni degli addebiti.
- Contatta il tuo CAF di fiducia solo tramite canali ufficiali (sito, numeri fissi pubblicati, e-mail istituzionali/PEC). In queste settimane CAF UIL, CAF CISL e CAAF CGIL hanno diffuso avvisi per smentire gli SMS e spiegare come comportarsi.
Prevenzione: buone pratiche per non cascarci più
Verifiche sui canali ufficiali del CAF
- Cerca sul sito del CAF la sede e i numeri reali.
- Diffida di ogni messaggio che chiede di chiamare numeri a pagamento o che non indica riferimenti verificabili.
- In caso di dubbio, chiama il numero fisso della tua sede (recuperato dal sito ufficiale) o scrivi alla PEC indicata online.
Impostazioni utili su iPhone e Android per filtrare SMS e chiamate
- iPhone: Impostazioni → Messaggi → Filtra mittenti sconosciuti; Impostazioni → Telefono → Silenzia numeri sconosciuti.
- Android (stock/Pixel): Messaggi → Impostazioni → Protezione antispam; Telefono → Impostazioni → ID chiamante e spam. Su interfacce personalizzate (Samsung, Xiaomi ecc.) attiva funzioni simili nei rispettivi menu.
- Chiedi il blocco delle numerazioni premium al tuo operatore.
Domande frequenti sulla truffa del CAF via SMS
I CAF inviano mai SMS?
Sì, ma non con richieste di chiamare numeri 89x. Le comunicazioni autentiche riportano numeri fissi, indirizzi e-mail ufficiali o appuntamenti concordati.
Ho richiamato un 895: posso recuperare i soldi?
Dipende dal contratto e dalla documentazione: segnala subito a Polizia Postale e contatta l’operatore chiedendo dettaglio traffico e valutando un reclamo. In prospettiva, attiva il blocco delle numerazioni a sovrapprezzo.
Quali prefissi devo considerare a rischio?
Nel contesto della truffa descritta: 895, 893, 899 (famiglia 89x). Possono essere legittimi per alcuni servizi, ma non per contattare un CAF. Evita di richiamarli se arrivano via SMS non richiesti.
È sempre smishing o possono rubarmi dati?
Lo scopo principale è la monetizzazione della chiamata. Tuttavia, in rari casi, i truffatori possono tentare social engineering per estorcere dati personali. Mantieni comunque alta la soglia di diffidenza.
Fonte articolo www.commissariatodips.it