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ToggleI dolori al collo rappresentano un disturbo che colpisce molte persone, indipendentemente dall’età, e possono avere molte cause diverse. Come si può leggere in questo approfondimento sulla cervicale, se nei casi più gravi possono esserci infiammazioni a livello muscolo-scheletrico provocate da traumi pregressi o da patologie, molti fastidi al collo nascono da gesti ripetuti ogni giorno.
La postura, infatti, influisce sul benessere della colonna vertebrale e, in particolare, del collo: la testa piegata verso lo schermo, le spalle che si irrigidiscono davanti al computer, la tendenza ad assumere posizioni statiche per ore sono tutte situazioni frequenti e potenzialmente negative.
Il collo è una zona delicata nella quale si incontrano una serie di muscoli che rispondono con grande sensibilità a tensioni e squilibri posturali. Per questo i dolori al collo non dipendono solo da traumi o colpi di freddo, ma molto più spesso da una postura che, nel tempo, altera l’equilibrio muscolare.
Perché la postura influenza i dolori al collo
La colonna cervicale è progettata per sostenere il peso della testa distribuendo lo sforzo in modo armonico. Quando ci si inclina in avanti per guardare il telefono o si mantiene una posizione rigida troppo a lungo, la muscolatura perde il suo equilibrio e non riesce più a lavorare con la corretta sinergia. Il risultato è un accumulo di tensioni che si traduce in rigidità, mal di testa, difficoltà a girare il capo e quella sensazione di collo “bloccato” che molti conoscono bene.
Nel tempo, anche differenze minime nell’assetto delle spalle o della mandibola possono contribuire a una maggiore sollecitazione dei muscoli cervicali. È un processo lento, spesso sottovalutato, che favorisce l’insorgenza dei classici dolori al collo.
Le posture che più spesso causano tensione cervicale
Ognuno tende a ripetere alcune posture caratteristiche, soprattutto durante il lavoro. Le più diffuse sono:
- testa protesa in avanti mentre si osserva lo schermo e, di conseguenza, schiena curvata che provoca la perdita dell’appoggio completo allo schienale;
- le spalle sollevate in modo involontario: questo avviene soprattutto quando si è in tensione e spesso si associa al respiro corto;
- la seduta troppo distante o, al contrario, troppo vicina alla scrivania;
- le inclinazioni asimmetriche del tronco per compensare la posizione del monitor. Il monitor dovrebbe essere posto a una distanza di circa cinquanta centimetri dagli occhi con un angolo verso il basso di circa 30°;
- posture scorrette durante il sonno, spesso trascurate ma rilevanti quanto quelle diurne. Un cuscino troppo alto, troppo basso o che non sostiene adeguatamente la curva cervicale costringe i muscoli profondi del collo a rimanere in una contrazione leggerissima per tutta la notte. Questo impedisce un reale rilassamento e può spiegare la rigidità o la sensazione di peso sulla nuca al risveglio.
Le posizioni scorrette, soprattutto se mantenute per molte ore, modificano la distribuzione del carico sulla cervicale e favoriscono l’insorgenza dei dolori al collo.
Come riconoscere i segnali precoci
Quando si innesca un meccanismo di affaticamento della zona cervicale a causa della postura, il corpo inizia a inviare segnali che qualcosa non sta funzionando come dovrebbe. Non sempre però sono evidenti e potrebbero passare inosservati o essere confusi con altro.
Una delle manifestazioni più frequenti è la tensione che si avverte appena svegli, segno che durante la notte i muscoli non sono riusciti a rilassarsi del tutto. In condizioni normali, il sonno favorisce un abbassamento del tono muscolare: i gruppi più sollecitati durante il giorno cedono gradualmente la contrazione residua e ritrovano elasticità. Se però la postura notturna non sostiene in modo adeguato la curva naturale del collo, per esempio a causa di un cuscino non adeguato, i muscoli profondi rimangono in uno stato di vigilanza meccanica. Al mattino la muscolatura risulta indolenzita, rigida, come se non avesse avuto il tempo di “resettarsi” dopo le ore di attività.
Nel corso della giornata possono comparire altri indizi. La sensazione di peso sulla nuca è uno dei più comuni e indica che la testa tende a proiettarsi in avanti rispetto all’asse naturale della colonna; è un piccolo squilibrio posturale che costringe i muscoli posteriori a un lavoro costante.
Altri fastidi si possono avvertire girando il capo: i giramenti di testa o la sensazione di “avere della sabbia” sono segnali di allerta tipici. Le fasce muscolari, irrigidite, non scorrono più con fluidità e reagiscono con micro-tensioni. Nei casi in cui la muscolatura cervicale sia molto contratta, possono comparire anche mal di testa localizzati nella parte posteriore del cranio, zona strettamente collegata ai muscoli profondi del collo.
Come migliorare la postura
Per correggere la postura è utile imparare come si distribuisce il carico in modo equilibrato tra collo, spalle e schiena. I punti da prendere in considerazione sono:
- allineamento della testa: quando rimane troppo avanzata rispetto al torace, la muscolatura cervicale lavora in costante trazione. Riportarla in asse richiede movimenti minimi, spesso impercettibili, ma è un gesto che allevia subito la tensione sulla nuca.
- posizione delle spalle: quando sono sollevate o ruotate in avanti, il trapezio resta contratto e contribuisce alla sensazione di rigidità; riportarle verso il basso e leggermente indietro aiuta a creare spazio nella parte superiore del torace e a ristabilire un respiro più ampio e regolare.
- Seduta: appoggiare la schiena allo schienale e mantenere i piedi ben poggiati al suolo consente di distribuire meglio il carico sull’intera colonna, evitando che la cervicale debba compensare. Il monitor dovrebbe essere regolato all’altezza degli occhi o poco più in basso, così da ridurre l’inclinazione del capo e prevenire il classico affaticamento da “testa in avanti”.
Piccole pause frequenti, anche di pochi secondi, aiutano a interrompere i periodi prolungati in una stessa posizione: muovere le spalle, allungare delicatamente il collo o semplicemente cambiare postura riduce l’accumulo di tensioni.
Infine, anche le abitudini notturne sono da considerare. Un cuscino che sostiene in modo uniforme la curva cervicale permette ai muscoli di rilassarsi davvero, evitando quella contrazione residua che si riflette nei fastidi al risveglio.
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