Il gioco del ponte di Pisa 2022 la storia e le foto

Quest’oggi ci troviamo in Toscana per un evento assolutamente da non perdere. Avete mai sentito parlare de “il Gioco del Ponte a Pisa“. Per tutti coloro che non hanno mai avuto modo di parteciparvi, vediamo un po’ più nello specifico di cosa si tratta, quando si svolge e qualche nota sulle sue origini.

L’ultima edizione del gioco del Ponte è stata fatta nel 2019, poi interrotta per il Covid, mentre l’edizione 2022 del Gioco del Ponte si è svolta Sabato 25 Giugno 2022 ed è stata vinta da Tramontana, per i dettagli sullo svolgimento della manifestazione ecco l’articolo

Gioco del ponte di Pisa: la storia

Il gioco del ponte di Pisa è un evento storico-rievocativo che annualmente si svolge l’ultimo sabato di giugno a Pisa, più precisamente sul ponte di Mezzo che collega le due sponde dell’Arno.

La storia di questo gioco è particolarmente travagliata, e i tanti alti e bassi alternatisi nel corso nei secoli hanno portato sempre nuove modifiche, tant’è che la versione che possiamo ammirare oggi risulta abbastanza moderna, visto che è stata adottata per la prima volta meno di un centinaio di anni fa, nel 1935.

Si dice il Gioco del Ponte sia l’evoluzione di un altro evento, chiamato Mazzascudo, cui ogni anno partecipavano i cittadini Pisani nel quattordicesimo secolo.

pisa gioco del ponte

La tradizione del Mazzascudo

Le regole di questo gioco venivano tramandate oralmente, per cui le informazioni arrivate ai giorni nostri sono davvero poche; sappiamo solo che questo gioco, a differenza di quello del Ponte, era molto più violento e durava molto di più, da gennaio all’inizio della quaresima, perché aveva lo scopo di preparare i soldati al combattimento.

Con la caduta della repubblica Pisana nel 1407 la tradizione del Mazzascudo fu interrotta e abbandonata.

Una versione primitiva del Gioco del Ponte fu introdotta dalla famiglia dei Medici, i quali apportarono le prime modifiche significative al Mazzascudo.

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La versione del gioco del ponte della famiglia dei Medici

I nuovi criteri prevedevano che lo scontro avvenisse sul ponte di Mezzo (non più nella Piazza dei Cavalieri) tra le due fazioni della città, rinominate Tramontana a nord e Mezzogiorno a sud, e che i combattenti potessero servirsi solo di un targone, un antico scudo in legno con un’estremità più larga dell’altra, riportante i colori della propria squadra.

All’inizio del diciannovesimo secolo il Gioco del ponte di Pisa tornò ad essere solo un ricordo perché Maria Luisa di Borbone, regina d’Etruria, considerando la manifestazione eccessivamente violenta, decise di porvi nuovamente fine.

Come detto in precedenza, fu solo nel 1935 che il Gioco del Ponte si impose con la formula attuale, riscontrando anche il favore del re Vittorio Emanuele III. Da quel momento la tradizione è stata bloccata solo per brevi periodi e da cause di forza maggiore, come per esempio il crollo del Ponte di Mezzo avvenuto durante la seconda guerra mondiale e il biennio della pandemia da covid-19.

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Gioco del ponte di Pisa: le fazioni

Come scritto sopra, durante il Gioco del Ponte Pisa si divide in due: Tramontana a nord e Mezzogiorno a sud.

Tuttavia, la suddivisione della città non si ferma qui. Entrambe le fazioni sono infatti formate a loro volta da sei Magistrature differenti, rappresentanti ognuna un determinato quartiere con i propri colori.

Nella fazione di Mezzogiorno troviamo:

  • la magistratura di Sant’Antonio con colore rosso carminio;
  • la magistratura dei Dragoni con colori verde e bianco;
  • la magistratura di San Marco con colori giallo e bianco;
  • la magistratura dei Delfini con colori azzurro e giallo;
  • la magistratura di San Martino con colori rosso, nero e bianco;
  • la magistratura dei Leoni con colori nero e bianco.

La fazione di Tramontana è invece costituita da:

  • la magistratura di San Michele con colori giallo e nero;
  • la magistratura di Calci con colori dorato, bianco e verde;
  • la magistratura di San Francesco con colori bianco e rosso;
  • la magistratura dei Mattaccini con colori fiore di pesco, celeste e bianco;
  • la magistratura di Santa Maria con colori celeste e bianco;
  • la magistratura dei Satiri con colori rosso e nero.
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Lo svolgimento del gioco ad oggi

Come già chiarito in precedenza, le fazioni e lo svolgimento del gioco hanno subito molti cambiamenti negli anni, per cui insieme vedremo la formula attuale.

Il Gioco del Ponte si struttura in due fasi:

  1. il Corteo Storico sui Lugarni, in cui sfilano tutti i 709 figuranti indossanti costumi ispirati a quelli della Spagna cinquecentesca;
  2. la Battaglia, in cui le squadre della varie Magistrature si sfidano in una prova che esalta la forza fisica.

Nel secondo dopoguerra si è deciso di abolire i combattimenti corpo a corpo durante il Gioco ed è così stato introdotto il carrello che vediamo oggi. Questo scorre lungo un binario, per cui l’obiettivo delle due squadre sfidanti è quello di battere gli avversari spingendo il carrello fino all’estremità opposta del ponte, delineata da una bandierina.

Nel caso le sei sfide terminino con un parziale di 3-3, si procede con lo spareggio, in cui ogni fazione crea una nuova squadra formata dai combattenti più prestanti di ogni propria Magistratura.

Personalmente mi affascinano moltissimo queste rievocazioni storiche, in cui l’aria suggestiva, i costumi e i colori la fanno da padrone. Senza dimenticare ovviamente la forza, l’astuzia e la strategia dei partecipanti e la celebrazione dei vincitori e anche dei vinti.

Se avete in mente un viaggio, un soggiorno o una semplice gita a Pisa, segnate sul calendario l’ultimo sabato di giugno, così oltre le bellezze naturali ed architettoniche, potrete assistere ad un evento dalle radici secolari, vivendo un’esperienza fuori dal comune!

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