Marion Zimmer Bradley: Le luci di Atlantide (recensione)

Marion Zimmer Bradley è una delle mie scrittrici preferite da sempre. E’ difficile restare indifferenti ai suoi libri che finiscono con il coinvolgere il lettore per portarlo in un’altra dimensione.
L’ho scoperta per caso: nella libreria di casa c’era un suo vecchio libro “Spirito di luce” che avevo sempre visto ma mai aperto.
Un giorno uggioso di pioggia ero a casa e senza libri particolari da leggere, ho dato uno sguardo a questo volume ed ho deciso di aprirlo: è stato amore a prima vista.
Il successivo che ho scoperto è stato Le nebbie di Avalon, uno dei miei preferiti.
Oggi parliamo di Le luci di Atlantide.

Marion Zimmer Bradley ed il mito di Atlantide

In un’era lontana vi era una città in cui uomini e donne sceglievano di votarsi alla luce o alle tenebre al servizio di vecchi culti.
Nella città del Serpente Ricurvo vivono due sorelle: Domaris e Deoris.
Figlie di un potente sacerdote hanno destini ben precisi: Domaris deve sposare Arvath, uno degli accoliti e Deoris scoprirà il suo quando crescerà.
Deoris viene affidata come scriba a Micon, un uomo di Atlantide con un passato misterioso alle spalle mentre Domaris ha Rajasta come mentore.
Micon e suo fratello Reio-ta erano stati catturati dai Neri, a causa di un gesto imprudente di uno di loro entrambi ne pagano le conseguenze.
Micon deve generare un erede e Domaris è innamorata di lui anche se sa bene che è destinata ad un altro.
Deoris entra nel tempio di Caratra e diventa una discepola di Riveda, questi attirato dal potere si avvicina alle tenebre, la sua allieva decide di seguirlo ma questo comporterà un prezzo da pagare per entrambi.
Durante un rituale con Riveda, Deoris rimane ferita.
Il destino di Domaris si è compiuto e ben presto verrà a sapere ciò che sta accadendo nella vita di Deoris. Tremendamente sconvolta da ciò che scopre decide di mettere fine ai piani di Riveda ma un’altra scoperta cambierà il corso degli eventi…
Non è tutto: verrà rivelata l’identità del capo dei Neri che sconvolgerà ulteriormente la vita delle due sorelle.
Domaris viene meno ai suoi voti e per questo sarà condannata, Deoris dovrà espiare le sue colpe e due bambini innocenti saranno la speranza per il futuro di tutti…

Marion Zimmer Bradley scrittrice
Marion Zimmer Bradley scrittrice

Commento al romanzo di Marion Zimmer Bradley

Marion scrisse questo libro negli anni ‘80 e fu pubblicato in due volumi dal titolo Web of Light e Web of Darkness, poi accorpati e ristampati in un unico volume, dal titolo The Fall of Atlantis.
Sarebbe il primo capitolo del ciclo di Avalon sebbene L’Albe di Avalon non si stata scritta da lei ma solo iniziata, dopo la sua morte sarà Diana Paxon a scrivere il libro.
Ancora una volta c’è un duello fra luce e tenebre: uomini che difendono il mondo dall’oscurità e uomini che la abbracciano perché assetati di potere.
Io personalmente l’ho trovato un bel libro, è vero che la vita e i misteri del Tempio vengono sempre e solo accennati e mai approfonditi e che molti dubbi e segreti non vengono svelati ma l’ho comunque apprezzato e trovato coinvolgente. Non posso dire altrettanto dei libri scritti dalla Paxon che definirei lenti e noiosi.

I personaggi son ben delineati: Domaris è una ragazza altezzosa ma pronta a tutto per la sorellina che però è un po’ troppo capricciosa.
C’è da dire che oltre alla battaglia fra il bene ed il male, Marion vuole disegnare la vita concreta delle persone, degli attori di questo dramma, con i loro pregi e difetti e ci riesce splendidamente.
Comprendo chi non ha apprezzato il libro ma è importante dire che non si tratta di un libro epico con epiche battaglie o chissà quali segreti da diffondere, consiglio pertanto di rileggerlo.

Video Recensione a cura dell’Associazione Tlon

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