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Ci sono donne che sole non riescono proprio a stare e così finiscono anche per avere relazioni con persone sbagliate. Badate bene che questo non è valido solo per i partner ma anche per le amicizie (sì anche i parenti son tossici ma quelli non potete sceglierveli, non frequentateli se potete e amen).
Guida all’indipendenza sentimentale non è un manuale per vivere da soli come eremiti, sia chiaro.
Non è che vado a stilare una serie di step il cui fine sarà poi vivere per sempre felici e contenti da soli, avrete ancora amici e partner senza però la componente tossica.
Qual è il segreto? Vivere prima di tutto bene da soli e con se stessi, poi si può anche fare a meno delle persone che normalmente andrebbero nella differenziata.
Ci siamo fin qui?
Classico esempio: la mia amica sta per l’ennesima volta con la persona sbagliata. Ha avuto fretta, non stava bene da sola, non ha saputo dare valore alla solitudine, doveva a tutti i costi riempire il vuoto. E qual è stato l’errore? Accontentarsi. Ecco che arriva la persona sbagliata, che ci fa sentire bene, che sembra quella giusta, che ci salva dalla solitudine…e il resto lo sapete.
Significa dipendere emotivamente da un’altra persona, si avverte un vuoto che va colmato con la presenza di un’altra persona.
Generalmente è dovuto ad una carenza affettiva infantile: genitori poco affettuosi, iperprotettivi. poco presenti o rapporto conflittuale con gli stessi.
Come faccio a sapere se ne soffro?
Ecco alcune domande per te:
Perchè ho citato l’accumulo compulsivo? Perchè molto spesso è un segnale di vuoto da colmare e spesso in mancanza di un partner lo si riempie con oggetti.
La dipendenza affettiva può manifestarsi in vari modi:
A seguire vediamo degli step di base con cui iniziare il processo di cambiamento.
Tutto inizia dall’interazione con i vostri genitori (fatevene una ragione), se il rapporto è stato ok e vi hanno amato e fatto sentire bene siete a buon punto, se invece il rapporto è stato disastroso avrete molto da lavorare. Parlate spesso con il vostro bambino interiore, immaginate di averlo davanti a voi, immaginatevi di poter parlare con voi stessi da piccoli: rassicuratevi, ditevi che vi prenderete cura di voi e che ora che siete adulti non vi potrà accadere nulla di male. Prendete il vostro bambino interiore per mano ed abbracciatelo.
La società ci dice che dobbiamo avere una famiglia, che siamo più felici in coppia, che dobbiamo fare figli. In realtà non dobbiamo. Si può stare bene anche da soli ma da bambini ci insegniamo che dobbiamo inseguire l’amore romantico, che da adulti dovremmo per forza avere un partner e mettere su famiglia. Tutto questo va bene ma se si tratta di una scelta, non se è vissuto come una costrizione. Ebbene sì: potete andare a cena da soli, andare al cinema e andare a fare sport e tutto ciò che volete. Il che ci porta allo step successivo.
La solitudine è il tempo migliore da dedicare a se stessi, rifletteteci: in fondo è con voi stessi che passerete davvero il resto della vostra vita. Molto spesso in coppia si giunge a compromessi su come si deve essere o sul tempo e le attività da fare insieme. Da soli potete sviluppare appieno voi stessi, conoscervi davvero. Fate sport, trovate hobby, imparate cose vuole, cercate lavoro, ristrutturate casa e scoprirete che state bene anche da soli. Tutto ciò serve a rafforzare l’autostima.
Passiamo ai compiti a casa.
Prima di tutto vi chiedo di scegliere un’attività, qualcosa che vi piaccia sul serio, e inizialmente praticarla per un quarto d’ora al giorno, magari aumentando gradualmente il tempo. Può essere imparare una lingua straniera, fare un’attività sportiva etc.
Dire di no, specie se realmente non si ha voglia di fare una cosa. Gli amici chiamano per mangiare una pizza ma voi avete voglia di noodles e netflix? Dite no e state a casa.
Scrivete liste su cose per cui vi sentite in colpa e lavorate su ogni punto per risolverlo (fatevi aiutare magari da un terapeuta), fate un elenco di cose che potete fare da soli, fate un elenco dei difetti dei partner che avete avuto. E infine fate un elenco dei vostri pregi.
Se siete accumulatori iniziate a muovere i primi passi verso il minimalismo: leggete libri e seguite canali youtube sul tema. Il minimalismo può essere vissuto come una vera e propria terapia: liberarsi del superfluo è davvero liberatorio, ci si libera dalla pressione, dall’ansia e si ha la sensazione davvero di far posto nella propria vita e respirare.
Non idealizzare le persone, che siano partner o amici. Non sono perfetti e non possiamo solo vederne i pregi giustificando sempre i difetti. Basta giustificare specie quando ci fanno del male.
Porsi degli obiettivi è fondamentale: mettetevi dei traguardi da raggiungere, non cose impossibili, e lavorate per raggiungerli.
Ripeto il punto non è rimanere da soli ma non dipendere più dall’affetto degli altri. Raccomando di andare in terapia in caso di traumi infantili, di perdite dolore e lutti, in caso di depressione e accumulo compulsivo e in caso di gelosia non gestibile. Il terapeuta vi aiuterà a gestire quel terribile vuoto che sentite e vi aiuterà a superare la dipendenza affettiva.
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