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ToggleLa crioterapia è una terapia medica basata sull’utilizzo del freddo. Ha radici molto antiche: il termine stesso deriva dal greco e significa “cura con il freddo”. Nota anche con il nome di criochirurgia, si sta rivelando sempre più utile nel trattamento di disturbi dermatologici, vascolari e muscolari di media entità. Alternativa o complementare a tecniche più invasive, può rivelarsi benefica per curare in modo indolore e veloce disturbi afferenti al sistema circolatorio, nervoso, muscolare e dermatologico (molto utilizzata è la criochirurgia per le emorroidi).
La crioterapia: come funziona
La crioterapia, o criochirurgia, prevede di norma l’utilizzo dell’azoto liquido ad una temperatura che varia dai -100°C ai circa -196°C. Largamente impiegata in molti ambiti medici, dalla dermatologia alla proctologia, non richiede anestesia, non determina la formazione di cicatrici e risulta un metodo poco doloroso.
La criochirurgia vanta numerose applicazioni in medicina, grazie ai suoi effetti analgesici e miorilassanti contro edemi e flogosi. Agisce a livello vascolare e, tramite applicazione topica, provoca la costrizione dei vasi ematici superficiali. A livello nervoso diminuisce la velocità di trasmissione dei segnali, mentre a livello metabolico provoca un rallentamento del metabolismo tissutale. Se poi consideriamo l’ambito muscolare, la terapia del freddo rilassa i tessuti e scioglie i muscoli in tensione: in base al tempo di applicazione, le fibre muscolari possono rispondere con un aumento del tono o una sua diminuzione. In entrambi i casi, gli effetti per sportivi e non solo possono essere utili e benefici.
La crioterapia: diverse tipologie per diversi disturbi
Le tipologie di crioterapia si differenziano in base ai disturbi da trattare e alle modalità di applicazione. La crioterapia generale è una tecnica delicata, effettuata in regime di anestesia totale. Viene utilizzata in interventi di cardiochirurgia e permette alla temperatura del paziente di scendere al di sotto dei 30 gradi. La crioterapia localizzata è più semplice e viene attuata applicando direttamente il freddo sulla parte lesa, infiammata o sul disturbo topico presente. Infine c’è la crioterapia sistemica, una tecnica impiegata soprattutto in ambito estetico e sportivo che riduce il dolore e l’infiammazione derivanti da traumi e infortuni. È adatta a sciogliere muscoli e tendini troppo tesi, dopo uno sforzo atletico.
Sotto l’aspetto Proctologico, con la crioterapia è possibile curare senza dolore queste patologie:
- Emorroidi
- Ragadi anali
- Fistola anale
- Ascesso perianale
- Polipi anali
La crioterapia: le tecniche utilizzate
A seconda del disturbo da trattare e della modalità di applicazione, si differenziano le tecniche crioterapiche da preferire. La metodica spray prevede il trattamento di nei, punti neri, verruche, angiomi, cheratosi, condilomi acuminati e in genere per lesioni
localizzate in specifiche aree. Sulla zona viene spruzzato direttamente azoto liquido. Alternativa allo spray c’è l’applicazione tramite stick, che viene posto a contatto diretto con la lesione. Per essere più precisi e in determinate situazioni, si utilizzano particolari sonde che vengono poste a contatto con la lesione topica, dopo essere state bagnate di azoto liquido.
La criochirurgia per le emorroidi
La criochirurgia risulta avere numerosi benefici nella cura e nel trattamento delle emorroidi, sia in termini di efficacia sia in termini di dolore. È infatti tra i trattamenti del disturbo più vantaggiosi e meno dolorosi. L’utilizzo della criochirurgia permette di ricorrere ad anestesia localizzata e all’applicazione del “freddo” sugli specifici noduli emorroidari, garantendo quindi molteplici vantaggi e semplicità di esecuzione.
La criochirurgia per la cura di emorroidi e ragadi anali è una pratica poco invasiva ed eseguibile in ambulatorio in poco tempo: avviene in genere attraverso una sonda criogenica, che raggiunge una temperatura di circa -100 °C per circa 2-3 minuti. Può essere utilizzata per ogni tipologia di paziente, a qualsiasi stadio della malattia emorroidaria.
Per le modalità di applicazione, la crioterapia garantisce un intervento localizzato che non lascia traccia di cicatrici. Grazie all’effetto analgesico, costrittore e antiflogistico che il freddo ha sui vasi sanguigni infiammati e ingrossati, non solo la terapia permette di curare la malattia emorroidaria, ma anche di farlo in modo poco doloroso.
La tecnica risulta veloce, con interventi ambulatoriali della durata di circa mezz’ora e con la possibilità per il paziente può tornare subito a casa, riprendendo in poche ore le normali attività quotidiane.
Crioterapia: i vantaggi
In generale, la crioterapia racchiude in sé diversi vantaggi, a prescindere dalla tecnica di applicazione scelta. Uno dei primi è che spesso il suo utilizzo richiede un breve lasso di tempo: è rapida e veloce, permettendo interventi subito risolutivi o migliorativi. Un grande vantaggio è l’efficacia, che permette in gran parte dei disturbi poche applicazioni per vederli regredire e comporta la bassa percentuale di recidive, come nel caso di verruche, condilomi ed emorroidi. Grazie alle applicazioni locali attraverso spray o sonde, permette di intervenire in modo preciso, evitando l’anestesia totale. Un altro vantaggio importante è che non prevede l’utilizzo di punti di sutura, così come è quasi nullo il rischio di lasciare cicatrici.
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