… il futuro è oggi!
Sembra essere una notizia presa in prestito dai libri di fantascienza ma non è così. In un futuro molto prossimo i prodotti acquistati online potrebbero essere spediti prima dell’effettivo acquisto. Avete capito bene, prima dell’acquisto. Giusto pochi mesi fa Amazon, una delle aziende più grosse di acquisti sulla rete, ha messo a punto (e brevettato) un sistema che forse rivoluzionerà il mondo del commercio elettronico. Il suo nome è “anticipatory shipping”, ovvero consegna preventiva.
Ma è possibile conoscere prima quello che sarà acquistato? Se si possiede un database di informazioni sui clienti come il colosso statunitense, la possibilità non sembra essere così remota. Tramite infatti l’analisi dei dati sui clienti, statistiche come i precedenti acquisti, le pagine internet visitate e il contenuto dei carrelli virtuali, è possibile “prevedere” quello che un cliente acquisterà con una buona probabilità di successo. Non solo, ma anche le azioni più semplici e per noi prive di significato saranno prese in considerazione, come il tempo che lasciamo il puntatore del mouse fermo su di un’immagine senza cliccare, o le parole che scriviamo nei box di ricerca che poi cancelliamo.
Ed ecco allora che dopo aver effettuato queste complesse analisi, i prodotti prescelti vengono inviati ai centri di smistamento più vicini all’utente, così da essere pronti per partire nel momento in cui il cliente effettuerà il clic di acquisto. Più veloce di un normale corriere espresso, i pacchi potrebbero essere recapitati al consumatore finale già nel giro di poche ore successive all’acquisto. Implementato gradualmente, il sistema sarà testato inizialmente su quei prodotti di grande richiesta e poco ingombranti, e quegli articoli la cui data di uscita sul mercato è molto attesa. Questa via sembra l’unica percorribile per due motivi: il primo periodo fungerà innanzitutto da prova ultima per testare se il nuovo sistema può essere implementato a tutti gli effetti e se porterà i benefici aspettati, e quindi per essere in grado di apportare modifiche tempestivamente deve essere messo in pratica su scala ridotta; il secondo motivo è una scelta obbligata a livello di logistica, poiché non sarebbe possibile trasferire l’intero assortimento di prodotti in tutti i centri di smistamento dislocati sul territorio; per cui la scelta è ricaduta su quei prodotti che garantiscono un numero di vendite sicure, per fare un esempio come possono essere le uscite di cd musicali o videogiochi molto attesi.
Se consideriamo che il motivo che più spaventa i potenziali clienti e impedisce il totale diffondersi degli acquisti online, soprattutto nella fascia over 40, sono proprio i costi e le attese dei tempi di consegna, questa notizia non è così sorprendente. Nonostante Amazon si sia già fatta conoscere a livello mondiale soprattutto per la velocità di consegna, ha riconosciuto questo aspetto come nodo critico del suo business, tanto da aver anche annunciato l’utilizzo di droni come metodo di spedizione entro 5 anni, soluzione però ancora lontana dal poter essere realizzata. Il mercato delle spedizioni è molto ampio ma poco dinamico e ancora oggi la maggioranza delle persone tende a fidarsi dei grandi nomi che fanno parte di questo panorama da lunghissimo tempo, a volte a scapito del costo e della qualità del servizio. Nel nostro paese questo è un settore in cui le innovazioni non sono sempre prese come positive, perché la maggioranza delle persone ancora tende a non fidarsi di quello che non conosce e quindi non affidare a loro i propri oggetti. Se l’azienda di commercio elettronico statunitense riuscirà veramente ad implementare questa soluzione si garantirà un vantaggio notevole rispetto alla concorrenza, che dovrà necessariamente inventare qualcosa di altrettanto innovativo se vorrà mantenere il passo e non perdere clienti.