Utilizzo del mattone nelle costruzioni edili: caratteristiche e peculiarità

La pietra e il legno sono vivi e mai uguali: condizionano e caratterizzano la costruzione.

Il mattone è docile, anonimo e sempre uguale a se stesso. La pietra, prigioniera della sua stessa durezza, splendida pro­tagonista di architetture senza età, con il fascino dei suoi co­lori e delle sue superfici, e il legno, antico amico dell’uomo, che ha caratterizzato con la sua straordinaria vitalità le archi­tetture tradizionali delle nostre valli e di intere città, in ogni parte del mondo, sono entrambi materiali relegati, in un cer­to senso, nell’ambito dell’eccezionalità.
Quando essi sono impiegati con la sensibilità e l’attenzione dovute e non usati a sproposito, ignorandone o banalizzandone le specificità, danno vita a soluzioni architettoniche di grande bellezza. Per questo motivo vengono spesso preferiti e utilizzati da imprese edili importanti in tutta Italia, come le imprese di edilizia.

Il mattone rappresenta invece la quotidianità del costruire, e nel suo prestarsi a essere disposto in serie affiancate e sovrapposte, senza fine, si sostanziano le operazioni e i gesti attraverso i quali prende corpo l’architettura

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mattone muratore
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Denominazione delle parti del mattone nelle costruzioni edili

Mattoni e blocchi

Il mattone costituisce ancora oggi l’elemento essen­ziale della maggior parte degli edifici, grazie alle sue caratteristiche di resistenza meccanica, coibenza ter­mo-acustica, durevolezza, resistenza agli agenti at­mosferici, nonché alla sua facilità di posa e compati­bilità d’impiego con altri materiali.

Per far fronte a specifiche esigenze emergenti dalle attuali tecniche costruttive. al mattone si è affiancato un elemento di maggiori dimensioni con la sezione ampiamente forata: il blocco.

La norma UNI 8942/1, riguardante la terminologia e la classificazione dei laterizi per murature, definisce:

mattoni, i prodotti di laterizio per muratura, di for­ma generalmente parallelepipeda, con volume vuoto per pieno minore o uguale a 5500 cm3; blocchi, i prodotti di laterizio per muratura, di forma generalmente a parallelepipedo, con volume vuoto per pieno maggiore di 5500 cm3; mattoni e blocchi da rivestimento, i mattoni e i blocchi procioni in modo da poter essere posti in ope­ra a faccia a vista (senza intonaco).

Commercial­mente comprendono i materiali detti da paramento (o paramano), i listelli e le piastre di rivestimento pezzi complementari, speciali e di corredo, i pro­dotti di laterizio impiegati per la realizzazione di parti­colari elementi dei sistemi murari (multipli e sottomuì­tipli, mazzette, architravi, passaggi di impianti ecc.).

Le tre facce del mattone vengono chiamate testa o punta, la faccia che ha per lati le due di­mensioni minori;

• costa o lista o fascia o coltello, la faccia che ha per lati la dimensione minore e quella maggiore;

piatto, la faccia che ha per lati le due dimensioni maggiori.

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Volume vuoto per pieno (VPP)

Con la dicitura volume vuoto per pieno, si intende il volu­me del solido d’inviluppo dell’elemento edilizio, conside­rato senza detrarre dal calcolo eventuali rientranze e vuo­ti presenti al suo interno. Analogamente si definisce su­perficie vuoto per pieno di una figura piana la superficie corrispondente all’area d’inviluppo della figura. contenen­te al suo interno anche eventuali parti vuote, che vengo­no così conteggiate come piene.

Il volume vuoto per pie­no di un mattone o di un blocco corrisponde perciò al vo­lume de! solido avente per base l’area delimitata dal peri­metro della sezione di estrusione e per altezza la distan­za di taglio dell’elemento di laterizio.

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